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mercoledì 8 giugno 2011

Gattacicova

Gattacicova nasce nel 2001 dall’incontro di tre neolaureati, i quali creano una linea di accessori (bracciali, spille, anelli e collane), risultato di una mescolanza di materiali quali plexiglass, stoffe bicromatiche, pizzo nero, foglie di rame.
Questo è stato solo il trampolino di lancio…
Marco Daolio, giovane designer mantovano, cresciuto nella storica trattoria di famiglia, nel 2003 decide di portare avanti da solo il progetto del brand.
Sbizzarrendosi con forbici ed un po’ di fantasia, l’anno successivo crea il suo primo capo d’abbigliamento: una felpa destrutturata, dalla quale nasce un completo gonna-coprispalle.
Da qui un percorso in ascesa, dove per un paio d’anni si dedica al suo primo amore, l’accessorio, e la t-shirt.
In entrambi i casi si denota un continuo contrasto tra tradizione ed innovazione.


A tal proposito, nel 2005, pezzi forti sono Laundry, una borsa ricavata da vecchi sacchi da lavanderia accostati a tracolle in cuoio; Pic-nic, incrocio di tovaglie della sua trattoria e preziose sete.
La stessa contraddizione (tradizione-innovazione) la si ritrova nella t-shirt, un capo semplice, casual, ma rielaborato con un taglio sartoriale e stampe retrò.
Nei due anni successivi il brand partecipa a diversi concorsi e continua il suo percorso di sperimentazione, fino a che nasce la prima collezione GATTACICOVA.
Nel 2007 arriva l’idea per quello che sarà il fiore all’occhiello della collezione A/I 2008-2009: l’UOVO, abito dominante, con il quale abolisce la taglia, attraverso un gioco di asimmetrie.
Un pezzo dalla linea pulita, che cade morbidamente sul corpo di chi lo indossa. Un corpo, una taglia ed un’unica cucitura!
Da qui il prodotto diventa di nicchia e sempre più originale: coni gelato e coperchi per pentole diventano pochette, vecchi golf e taffettà di seta delle gonne, e molto altro.
Nella collezione P/E 2009 si sviluppa il concept del ‘one-size fits all’ e, fatta eccezione per i capospalla, la linea presenta solo due misure.
Inoltre Marco vuole conferire agli abiti una certa giocosità, ovvero la possibilità di trasformarli, indossandoli in molteplici maniere.
Qui, capo di spicco è la smoking polo, la classica polo, resa più elegante da un colletto da smoking e abbinata ad un farfallino di cartone.
Nel settembre del 2009, un’importante collaborazione con la giovane Federica Bea, che entra in società e oggi ricopre l’importante ruolo di Responsabile Commerciale del marchio e non solo.

 A febbraio 2010 Marco e Federica partecipano alla celebre fiera WHITE di Milano, ottima vetrina del settore e dove ancora una volta si punta sulla versatilità dell’abito.
Il capo può diventare ciò che si vuole ed adatto a tutti, sia per uno stile casual che elegante.
Il giovane stilista, che ricerca uno stile pulito ma concettuale, si è ormai affermato, ma continua a voler imparare.
Il suo motto è “Apprendere in modo curioso”! 



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